Skip to main content

Viviamo in un’epoca in cui ogni interazione digitale, ogni acquisto online, ogni semplice iscrizione a una newsletter comporta la trasmissione di dati personali. Nome, indirizzo, numero di telefono, codice fiscale, preferenze d’acquisto, localizzazione, dati sanitari: informazioni che, una volta raccolte, diventano oggetto di trattamento da parte di aziende, enti pubblici e privati, talvolta anche all’insaputa dell’interessato. Per questo la protezione dei dati personali è diventata oggi una questione centrale, tanto per chi gestisce attività economiche quanto per i cittadini.

Il Regolamento Europeo 2016/679, meglio noto come GDPR (General Data Protection Regulation), è la normativa di riferimento in materia. Entrato in vigore nel 2018, il GDPR ha rivoluzionato l’approccio alla gestione dei dati personali, introducendo un principio chiaro: il dato appartiene alla persona, non all’azienda che lo raccoglie. Questo significa che ogni trattamento di dati deve avvenire nel rispetto dei diritti fondamentali dell’individuo, e ogni titolare del trattamento deve operare con trasparenza, correttezza e responsabilità.

Quali obblighi hanno le aziende?

Chiunque raccolga e tratti dati personali — sia un’impresa, una società, un libero professionista, un’associazione o una pubblica amministrazione — è tenuto a rispettare una serie di obblighi precisi. Non si tratta solo di un adeguamento formale, ma di un vero e proprio cambio di paradigma nel modo di gestire le informazioni.

Tra i principali obblighi previsti dal GDPR, ricordiamo:

1. Informativa trasparente:

Ogni volta che vengono raccolti dati personali, l’interessato deve essere informato in modo chiaro e completo su chi è il titolare del trattamento, quali dati vengono raccolti, per quale finalità, per quanto tempo verranno conservati e quali sono i suoi diritti.

2. Consenso esplicito:

Il trattamento dei dati deve avvenire solo se l’interessato ha espresso un consenso libero, specifico, informato e inequivocabile, salvo i casi in cui la legge consente il trattamento anche in assenza di consenso (es. obblighi contrattuali o legali).

3. Misure di sicurezza:

Le aziende devono adottare misure tecniche e organizzative adeguate per proteggere i dati da accessi non autorizzati, perdita o distruzione. Questo comprende firewall, backup regolari, accessi protetti, ma anche formazione del personale e policy interne.

4. Registro dei trattamenti:

Le imprese con almeno 250 dipendenti (ma anche quelle più piccole in determinati casi) devono tenere un registro dettagliato dei trattamenti effettuati, indicante le categorie di dati, le finalità, le misure di sicurezza adottate e gli eventuali responsabili esterni.

5. Responsabile della protezione dei dati (DPO):

In alcuni casi, è obbligatoria la nomina di un DPO, una figura professionale indipendente incaricata di sorvegliare il rispetto della normativa e fungere da punto di contatto con l’Autorità Garante.

6. Notifica delle violazioni (data breach):

In caso di violazione dei dati (ad esempio accessi non autorizzati, furto di dati o perdita di backup), l’azienda è tenuta a notificarlo al Garante della Privacy entro 72 ore, e in alcuni casi anche agli interessati.

Quali sono i diritti dei cittadini?

Il GDPR ha ampliato e rafforzato i diritti delle persone fisiche, riconoscendo loro un controllo effettivo sui propri dati personali. Chiunque ha il diritto di sapere:

se e da chi i propri dati sono trattati

per quali finalità e con quale base giuridica

per quanto tempo verranno conservati

a chi possono essere comunicati o trasferiti

Oltre a ciò, ogni cittadino può esercitare i seguenti diritti:

Diritto di accesso: ottenere una copia dei dati in possesso del titolare

Diritto di rettifica: chiedere la correzione di dati inesatti o incompleti

Diritto alla cancellazione (“diritto all’oblio”): richiedere la rimozione dei dati in determinate circostanze

Diritto alla portabilità: ricevere i propri dati in formato strutturato e trasferirli a un altro titolare

Diritto di opposizione: opporsi al trattamento per motivi legittimi

Diritto alla limitazione: ottenere la sospensione temporanea del trattamento in caso di contestazioni

L’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali è l’organismo nazionale competente a vigilare sul rispetto del GDPR. Chi ritiene che i propri diritti siano stati violati può presentare un reclamo direttamente al Garante, anche online.

Un dovere per le imprese, una garanzia per tutti

Per le aziende, la protezione dei dati non è più un semplice adempimento da delegare a uno studio esterno. È una responsabilità diretta, che comporta conseguenze rilevanti anche in caso di inadempienza: le sanzioni per violazioni del GDPR possono arrivare fino a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato annuo globale, a seconda dei casi.

Ma non si tratta solo di evitare multe. Oggi la trasparenza nella gestione dei dati è diventata un elemento di fiducia e credibilità nei confronti dei clienti. Chi dimostra attenzione alla privacy e tutela delle informazioni personali comunica solidità e affidabilità.

Presso Studio Legale Giordano, affianchiamo imprese, professionisti e realtà del territorio nel corretto adeguamento alla normativa privacy, offrendo consulenza, redazione di informative, analisi dei rischi e formazione. Allo stesso tempo, assistiamo i cittadini nel far valere i propri diritti, anche in caso di trattamenti illeciti o danni derivanti da violazioni della privacy.