Un infortunio sul lavoro può avere conseguenze fisiche, economiche e psicologiche significative. Spesso, chi subisce un incidente durante lo svolgimento della propria attività lavorativa non è pienamente consapevole dei propri diritti e delle procedure necessarie per ottenere il giusto risarcimento.
In questo articolo analizziamo nel dettaglio cos’è un infortunio sul lavoro, quali sono le tutele previste dalla legge, quando il datore di lavoro è responsabile e come ottenere il risarcimento a cui hai diritto.
Cos’è un infortunio sul lavoro e quali sono i requisiti per il riconoscimento?
Secondo la normativa italiana, un infortunio sul lavoro è un evento traumatico avvenuto per causa violenta, in occasione dell’attività lavorativa, e che provoca un danno alla salute del lavoratore con una conseguente inabilità temporanea o permanente.
Per essere riconosciuto come infortunio sul lavoro, devono sussistere tre elementi fondamentali:
1.La causa violenta: il danno deve essere provocato da un evento traumatico improvviso (ad esempio una caduta, un urto, un incidente con un macchinario, un’intossicazione, ecc.).
2.L’occasione di lavoro: l’infortunio deve avvenire durante lo svolgimento dell’attività lavorativa o in un luogo connesso al lavoro.
3.La lesione o la malattia: il danno deve provocare un’incapacità lavorativa per almeno tre giorni.
Gli infortuni in itinere
Rientrano tra gli infortuni sul lavoro anche quelli in itinere, cioè gli incidenti avvenuti durante il tragitto casa-lavoro. Tuttavia, per essere riconosciuto, il percorso deve essere quello abituale e non devono esserci interruzioni o deviazioni non giustificate.
Quali sono le tutele previste dalla legge?
In Italia, gli infortuni sul lavoro sono coperti dall’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro). L’assicurazione obbligatoria dell’INAIL prevede:
•Indennità giornaliera per inabilità temporanea: il lavoratore riceve un’indennità economica durante il periodo di inabilità al lavoro.
•Copertura delle spese sanitarie e riabilitative: visite, esami, interventi e cure riabilitative sono coperte dall’INAIL.
•Rendita per inabilità permanente: se l’infortunio causa una riduzione della capacità lavorativa, l’INAIL eroga una rendita proporzionata al danno subito.
•Indennità per i familiari in caso di infortunio mortale: in caso di decesso del lavoratore, i congiunti hanno diritto a una rendita mensile.
Quando il datore di lavoro è responsabile?
Se l’infortunio è causato da mancanza di sicurezza, il datore di lavoro può essere ritenuto civilmente e penalmente responsabile.
Gli obblighi del datore di lavoro
Il Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro (D.Lgs. 81/2008) impone ai datori di lavoro precisi obblighi per garantire un ambiente di lavoro sicuro:
• Fornire dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati ai rischi della mansione.
• Garantire la manutenzione e il corretto funzionamento dei macchinari.
• Formare i lavoratori sui rischi e sulle procedure di sicurezza.
• Effettuare valutazioni periodiche dei rischi presenti nell’ambiente lavorativo.
Se questi obblighi non vengono rispettati e l’infortunio è dovuto a negligenza o omissioni del datore di lavoro, il lavoratore ha diritto a chiedere un risarcimento ulteriore rispetto alle prestazioni INAIL.
Come ottenere il risarcimento per infortunio sul lavoro?
Per ottenere un risarcimento, è fondamentale seguire alcuni passaggi:
1.Segnalare immediatamente l’incidente al datore di lavoro, che è obbligato a trasmettere la denuncia all’INAIL entro 48 ore.
2.Recarsi al pronto soccorso per ottenere un certificato medico che attesti l’infortunio e la prognosi.
3. Presentare tutta la documentazione necessaria all’INAIL.
4.Richiedere l’indennizzo INAIL, che copre le spese mediche e l’assenza dal lavoro.
5.Avviare un’azione legale se si ritiene che l’infortunio sia stato causato da negligenza del datore di lavoro.
Quali danni possono essere risarciti?
Il risarcimento differenziale (cioè quello richiesto oltre alle prestazioni INAIL) può coprire:
•Danno biologico: invalidità permanente o temporanea.
•Danno morale e psicologico: sofferenza derivante dall’infortunio.
•Danno patrimoniale: perdita di reddito dovuta all’infortunio.
Se il lavoratore non può più svolgere la sua attività a causa dell’infortunio, può richiedere un risarcimento per perdita della capacità lavorativa e, in alcuni casi, per perdita di chance lavorative future.
Quanto tempo si ha per chiedere il risarcimento?
•Il termine per presentare la denuncia all’INAIL è 48 ore dall’infortunio.
•Il termine per chiedere il risarcimento danni al datore di lavoro è 10 anni per la responsabilità contrattuale, 5 anni per quella extracontrattuale.
Perché affidarsi a un avvocato specializzato?
Un avvocato esperto in diritto del lavoro e infortuni può aiutarti a:
• Verificare se ci sono i presupposti per un risarcimento oltre all’INAIL.
• Assisterti nella raccolta della documentazione e nella gestione delle pratiche INAIL.
•Avviare un’azione legale per ottenere il giusto indennizzo.
• Negoziare un accordo con il datore di lavoro o la compagnia assicurativa per ottenere un risarcimento equo.
Un supporto legale esperto è essenziale per non perdere nessun diritto e ottenere il massimo risarcimento possibile.
Le informazioni contenute in questo articolo hanno scopo puramente informativo e non costituiscono consulenza legale. Ogni caso è unico e deve essere valutato da un professionista del diritto. Per una consulenza personalizzata, ti consigliamo di contattare un avvocato esperto.